martedì 25 marzo 2014

Marco Ciccolini - CANDIDATO ALLE PRIMARIE

La mia idea di Urbania è quella di una città energica e vitale, che reagisca alla crisi, che utilizzi al meglio tutte le risorse, soprattutto i giovani. Una città che guardi avanti con forza.

Ho 42 anni, sono sposato e ho due figli (Enea e Olimpia), un passato da capo-scout e da amministratore come assessore ai servizi sociali e culturali dal 1995 al 2004 (a 23 anni) e dal 1999 anche Vicesindaco. Sostenitore di Renzi della “prima ora”. 
Fino al 1995 non avevo mai fatto politica e non avevo mai messo piede all’interno della sala del consiglio comunale. Ricordo che allora l’emozione era tanta. Durante quel periodo ho dato tutto me stesso, passando ore e ore a studiare, programmare e realizzare. Ho avuto la fortuna di incontrare validi collaboratori e con loro riuscimmo a fare molto per la città, soprattutto nel campo dei servizi alla persona, portando Urbania ad essere un’eccellenza nel sociale a livello provinciale.
L’esperienza maturata nelle istituzioni mi ha dato in seguito la possibilità di trasmettere la mia passione ai più giovani, mettendomi a disposizione e restando sempre e comunque a contatto con la città e la vita locale, le sue innumerevoli bellezze e opportunità ed anche i suoi problemi.
Ho così contribuito insieme ad altri alla nascita del gruppo “L’officina delle idee”, luogo di incontro e confronto di tante esperienze competenze e sensibilità (con il coinvolgimento di più di 100 cittadini), che costituisce la base della Lista civica “ViviAMO Urbania”, per la quale mi candido alla carica di Sindaco alle prossime elezioni comunali.

Le mie idee:
La città che affronta il futuro. 
La crisi, non ha lasciato indenne il nostro territorio e sta cambiando il nostro modo di essere comunità. Urbania può reagire. Ha una sua vivacità. Deve recuperare la voglia di fare dei giovani. Sfruttare al massimo il loro talento. L’amministrazione comunale deve stare vicino alle imprese e adottare tutte le misure di sua competenza che possano favorirle.
La città delle famiglie.
Le nuove forme di disagio e di povertà introdotte da questa crisi devono vederci in prima linea. Dobbiamo stare vicini alle famiglie, alle loro esigenze.
La città come Comunità.
La forza della nostra cittadina è nel suo essere comunità. I servizi funzionano grazie alla collaborazione con le associazioni attive: sportive, ambientali, sociali e culturali. Una rete di rapporti importanti che va coltivata e valorizzata. Una città viva, dove è forte la socializzazione, è una città più sicura. 
La città del partecipare e del fare.
Voglio un rapporto positivo con la città, aperto e partecipato. Penso a riunioni di quartiere ma anche a rappresentanti o consigli di quartiere e un utilizzo più intelligente del web. Rafforzare la capacità di dare risposte ai cittadini e condividere le priorità sulle cose da fare, dalle grandi alle piccole. Ed essere veloci ed efficaci sulle piccole.
La città in Piazza: “web” ma soprattutto “rapporti umani”.
La piazza è sempre stata il vero luogo di confronto della città. Oggi c’è anche una piazza virtuale su cui confrontarsi, ma i rapporti umani sono il nostro vero interesse. Non a caso il portico e la Piazza sono il nostro simbolo. Le persone che si incontrano e discutono sotto al monumento di S. Cristoforo, sono l’emblema autentico della nostra città.”
La città del Metauro.
Non solo per i pesanti tagli, ma per garantire servizi migliori, è necessario unire i Comuni nell’alta valle del Metauro. Unire i servizi e affrontare assieme le questioni. Per contare di più a livello provinciale. Per tutelare il nostro patrimonio ambientale e culturale, consapevole dell’importanza di lasciare un territorio vivibile ai nostri figli.
La città che cambia generazione. 
Penso a una lista civica fatta di uomini e donne, trentenni e quarantenni che vivono la città quotidianamente, coscienti di cosa voglia dire oggi portare sulle proprie spalle gioie e problemi di una famiglia”. Penso a una lista di competenze giovani.”

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